1) Il corso di laurea in fisioterapia dura tre anni. In esso il fisioterapista impara l’anatomia, la riabilitazione e la nobile arte del cercare corsi affidabili per imparare tutto il resto.
2) Se il tuo fisioterapista ti sembra stanco, è perché ha passato tutto il giorno a dare attenzioni. Se sembra riposato, ha solo imparato a dissimulare molto bene.
3) Non c’è la tecnica perfetta: ma c’è sicuramente il fisioterapista giusto per te, quindi non smettere di cercarlo!
4) Il fisioterapista non è un mago: prima di chiedere una risoluzione istantanea ai tuoi problemi, chiediti quanto tempo ci hai messo a costruirli, in quanto tempo hai trovato una diagnosi, quanto ti ci è voluto per deciderti che ti serviva una mano, e fai una media realistica per il recupero.
5) Non omettere informazioni -anche di vecchia data- quando racconti di te: l’anamnesi è fondamentale. Ma non raccontare la ricetta dei biscotti di tua zia: l’anamnesi non è un libro di cucina.
6) Se credi che il tuo fisioterapista ti abbia chiesto troppo, sappi che oltre a pagare ogni corso un minimo di 1500 euro, ha il 30% di tasse, non si può ammalare, e raramente va in vacanza.
7) Durante la seduta hai diritto al tuo tempo: un fisioterapista che chatta mentre ti tratta probabilmente è poco attento. Ma chiamarlo alle 23 sperando che ti tratti per telefono è poco carino.
8) Ogni fisioterapista è geneticamente predisposto a studiare la riabilitazione adatta al tuo caso, ma forse ti troverai meglio con uno che ha scelto il campo di trattamento che ti serve: nessuno può sapere tutto! Se sei uno sportivo, vai da un fisioterapista sportivo.
9) Sentire due pareri è prudenza, sentirne tre è scrupolo, sentirne quattro è malafede. Dai cinque in su, è paranoia.
10) Fisioterapisti si diventa. Ma di sicuro essere un po’ matti aiuta la metamorfosi.
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