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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

E se capitasse a me? (è lungo, suggerisco una lettura rateale)

Qualche tempo fa, sapendo che del mio stage  formativo presso un famoso ospedale pediatrico, un amico mi ha chiesto:  “Cosa ti comporta emotivamente lavorare con queste situazioni?”  Intendendo dire che il burn-out di un terapista, seppur poco considerato, è senz’altro sempre in agguato, soprattutto in alcuni reparti tipo oncologia,   neurologia, le patologie croniche degenerative (cioè quelle che ora ci sono e sono tremende, e domani saranno peggio), e in generale le lungo degenze . Cosa succede in chi tratta pazienti la cui vita è  così profondamente permeata di anormalità ? Si diventa ipocondriaci? Si pensa di più alla morte? Ci si butta sul cinismo? Si vive nel terrore che possa capitare a noi o a qualcuno della propria famiglia? Ho capito che a nessuno piace particolarmente sentir parlare gli addetti ai lavori, per alcuni anche solo sentre queste domande “porta sfiga”. Ma qui siamo tra noi, se fossimo superstiziosi saremmo già morti sotto le numerose scale ap